Uno dei percorsi più belli del mondo, forse addirittura il più bello di tutti. Letteralmente, “The Greatest Trail of The World”. Così l’americana Mountain Bike Action, una delle riviste più autorevoli del settore, descriveva questo itinerario nel lontano 1995.
Oggi queste parole fanno sicuramente sorridere, dato che l’evoluzione della mountain bike e del turismo hanno permesso al grande pubblico di scoprire molti altri percorsi ugualmente suggestivi ed affascinanti. Nonostante ciò, grazie alla sua straordinaria ambientazione d’alta montagna, il tour dei Cinque Rifugi resta ancora uno degli itinerari di riferimento dell’escursionismo su due ruote.
Il falsopiano della vecchia ferrovia Cortina-Dobbiaco rappresenta un utile riscaldamento in vista della ripida erta asfaltata che conduce al primo dei rifugi incontrati, Malga Ra Stua, porta d’ingresso nel Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies. L’ascesa prosegue sterrata in Val Salata dove il fondo sconnesso e le pendenze a tratti proibitive costringeranno a procedere a piedi per alcuni tratti.
Lo scollinamento avviene nei pressi del secondo rifugio, il Sennes, continuando poi in leggera discesa attraverso il panoramico altopiano del Pian de Lasta; tra i rifugi Fodara Vedla e Pederù (rispettivamente terzo e quarto dell’itinerario) le pendenze si fanno via via più accentuate con la picchiata, in alcuni tratti veramente vertiginosa, che si conclude con una caratteristica serie di tornanti cementati.
Si torna nuovamente a salire, ora sulle medie pendenze del Vallon de Fanes, toccando il lago Piciodel e il rifugio Fanes (l’ultimo dei cinque) prima dell’ultima impennata fino al Passo di Limo. La discesa finale sulla Conca d’Ampezzo regala ancora scorci da cartolina, prima all’idilliaco Lago di Fanes e poi, con una breve deviazione a piedi, alle cascate omonime. Il rientro a Cortina avviene lungo la destra Boite con una breve ma divertente discesa sui sentieri del bike park.
Fonte: Themtbbiker.com