Chiesa Sant'Antonio da Padova
Descrizione
La chiesa di Sant'Antonio di Padova è il principale luogo di culto di Castelnovo Bariano, del quale rappresenta la parrocchiale. Esisteva nella zona golenale Cjbo, un modesto centro abitato con annessa la chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Bariano, chiaramente citata, quando la contessa Matilde di Canossa, nell'atto di cessione cedette il feudo di Bariano al Vescovo di Ferrara. Questa fu inghiottita e distrutta dalla acque del fiume Po nella grande alluvione del 1601. Nel XVII secolo iniziarono le grandi bonifiche e le prime vere arginature del fiume Po. L'intero agglomerato urbano venne abbandonato e gli abitanti si trasferirono oltre il nuovo argine maestro, località denominata “Sabbioni”. Questo piccolo edificio si rese inefficiente per i nostri antenati e nel 1671 fu costruita una chiesa più grande al posto del piccolo oratorio, dedicata a san Antonio di Padova consacrata nel 1689. La chiesa fu Curazia dipendente dalla Vicaria di Massa Superiore fino al 1928. La vecchia chiesa settecentesca era ormai piccola per l'accresciuta comunità di Castelnovo Bariano. Per questa precaria situazione, il rettore dell'epoca don Beniamino Vianello nel luglio del 1927, di propria iniziativa, affidava all'ing. Stefano Mortari di Castelmassa, un sopralluogo e approfonditi rilievi. L'audace idea di una chiesa nuova, lanciata la sera del 27 ottobre 1927 alla popolazione radunata in una sala del paese per una conferenza, fu accolta con entusiasmo. Era l'inizio di una generosa partecipazione popolare, che i castelnovesi dimostrarono con spiccata solerzia per costruire la Nuova Chiesa di Dio e il luogo d'incontro per la comunità religiosa. Si decise di demolire la chiesa settecentesca e di edificare sulle sue fondamenta un tempio nuovo. La Giunta Comunale, con delibera del 14 luglio 1928, approvata dal G.P.A (Giunta-Provinciale-Amministrativa) il 17 agosto cedeva l'area comunale necessaria alla nuova costruzione ed autorizzava la demolizione della canonica vecchia. La nuova chiesa doveva sorgere sull'arca della precedente, poiché non vi era sulla piazza municipale area disponibile. Il 25 ottobre 1928 il vescovo mons. Rizzi collocava la prima pietra, dopo averla benedetta, nello spazio predisposto sotto la soglia della porta principale, nello scenario delle impalcature in legno che contornavano i primi metri di muratura. Tenuto conto delle sospensioni per l'inverno 1928/29 e per l'attesa dei materiali, si impiegarono solo nove mesi lavorativi. Nella domenica del 13 ottobre 1929 mons. Anselmo Rizzi, Vescovo di Adria, benedisse la nuova Chiesa che la volontà e le offerte dei fratelli eressero dalle fondazioni sull'area dove sorgeva la vecchia chiesa. Un importante documento attesta l'avvenimento dell'inaugurazione e precisamente una lapide in marmo verde di soia che si trova sulla prima campata a sinistra dell'entrata della chiesa e incisa a caratteri dorati in latino.