Duomo di Castelfranco
Descrizione
Il Duomo di Castelfranco Veneto, dedicato al patrono San Liberale, è la chiesa parrocchiale più importante della città veneta.
Si trova nel cuore del centro storico della città, entro il perimetro delle mura del castello e accanto a Casa Giorgione.
Il parroco si può fregiare dei titoli di arciprete, abate e protonotario apostolico; questi ultimi due furono concessi nel 1908 da papa Pio X che aveva frequentato Castelfranco durante gli anni della sua formazione.
L'attuale fabbrica del duomo, risalente al XVIII secolo fu edificata su progetto di Francesco Maria Preti, di cui è opera prima, il quale si ispirò alle forme del Redentore del Palladio.
Per consentirne la costruzione, fu necessario abbattere, oltre a un tratto delle antiche mura, l'abbattimento della vecchia chiesa di Santa Maria Assunta, monumento romanico che fu sede dell'originaria Cappella Costanzo, per cui era stata pensata la pala del Giorgione nel XVI secolo.
Nel 1892-1893 fu realizzata l'attuale facciata, su progetto di Pio Finazzi.
Il duomo è, già esternamente, un chiaro esempio di architettura neoclassica.
Si presenta con una facciata a salienti che dà sulla piazza antistante. La porzione centrale si mostra tripartita da semicolonne di ordine dorico, terminanti in un architrave sovrastata da un fregio con elementi geometrici. I diversi settori della facciata sono riempiti da riquadri intonacati di rosa; nel riquadro centrale si inscrive un cerchio con scritto in lingua latina MARIAE D.N. CAELO RECEPTAE AC D.LIBERALI PATR., a rendere nota la dedicazione della chiesa. La facciata è terminata da un grande frontone, sul quale poggiano tre statue rappresentanti Vergine e Santi.
Le due sporgenze laterali della facciata sono incorniciate da lesene doriche e sovrastate da due mezzi frontoni. L'unica apertura è il portale d'ingresso, ornato solo da un semplice timpano e legato alla piazza da una gradinata. Arretrato sul lato destro, sorge il campanile, una torre in laterizio ricavata dalla cinta muraria, con la cella campanaria aperta da monofore a tutto sesto con balaustrine e la sommità merlata.
L'interno del duomo è ad una navata, con pianta a croce latina. All'intersezione col transetto si colloca una cupola.
Numerosi altari impreziosiscono i lati della navata.
La parte absidale è abbellita, dietro l'altare maggiore, da una Discesa dal Limbo di Giambattista Ponchino, mentre ai lati sono poste una Morte di San Severo di Domenico Pellegrini e un Martirio di San Sebastiano di Palma il Giovane.
Ai lati del presbiterio, due cantorie gemelle ospitano il grande organo di Gaetano Callido del 1784. Restaurato da Domenico Malvestio di Padova nel 1908, è dotato di due tastiere e pedaliera a trasmissione integralmente meccanica.