Le mura e i torrioni

Monumenti

Descrizione

Le mura e le torri angolari, giunte ai giorni nostri ancora conservate, testimoniano che Castel Guelfo era un borgo ben fortificato. Con ogni probabilità la famiglia Malvezzi ne commissionò la costruzione per rendere più sicura la loro residenza, protetta fino a quel momento da una semplice palizzata. Fonti certe sui lavori di edificazione della fortificazione risalgono al 1498, rivelate dal diario di Gaspare Nadi, capomastro al servizio di Giovanni II Bentivoglio, che mandò in quell’anno il figliastro Zanbattista “a lavorare e far lavorare le mura “.

II perimetro difensivo, di forma quadrangolare di 112 metri sui fronti est e ovest e 146 metri sui restanti, è rimasto inalterato fino ai giorni nostri. Le mura, alte circa 5 metri e di spessore variabile da 2 a 2,5 metri, e il fossato esterno largo più di dieci metri, oggi completamente coperto, garantivano un’efficace protezione all’abitato.

Le quattro torri angolari, dette “torrioni”, sono di foggia rotonda, con una copertura a coppi al di sopra di finestrelle a tutto sesto; hanno una notevole solidità strutturale e la loro compattezza volumetrica, soprattutto nella parte alta, testimonia l’importanza della funzione difensiva originaria, grazie alle avanzate tecniche di architettura militare impiegate. La tecniche di difesa venivano prevalentemente attuate al piano superiore, attraverso feritoie verticali presenti lungo il perimetro. Dalle caditoie venivano gettate pietre e massi atti a scoraggiare eventuali aggressori, mentre da un pertugio situato fra il piano terra e quello superiore, a ridosso delle mura, un solo armato ben protetto poteva dall’interno colpire chi tentasse di superare le cortine che collegavano le torri d’angolo.

L’organizzazione difensiva prevedeva un sistema nel quale ogni elemento aveva una sua specifica funzione. Ogni opera doveva difendere ed essere difesa. Così ogni torrione oltre a battere a raggera il terreno antistante, doveva garantire la copertura al torrione attiguo. La rocca rimaneva l’ultimo rifugio nel caso in cui tutti i torrioni fossero stati assediati. L’importanza di questo baluardo dal quale si dominava tutto il territorio per molte miglia, era testimoniata dalla presenza di una fortificazione bassa, munita di sei bocche da fuoco.

Priva di ingressi esterni al piano terra, in quanto potevano essere sfondati in caso di superamento della fortificazione bassa, la rocca era accessibile solo dall’interno del castello.

L’entrata nel borgo fortificato in tempo di pace era consentita da una stretta apertura nella mura protetta da un ponte levatoio, restando fino alla fine dell’Ottocento l’unico ingresso al castello.

The walls and corner towers are still preserved to this day and are proof that Castel Guelfo was a well-fortified town. In all likelihood, they were commissioned by the Malvezzi family to make their residence more secure as, until then, its only protection had been a palisade. Reliable sources about the building work date back to 1498, entries from the diary of Gaspare Nadi, the foreman in Giovanni II Bentivoglio’s service, who sent his stepson Zanbattista that year “to work and make the walls work“.

The defensive perimeter has four sides - 112 metres long on the east and west sides and 146 metres on the others – and is still intact today. The walls, which are about 5 metres high and 2–2.5 metres thick, and the moat, which was more than 10 metres wide but is now completely covered over, provided effective protection for the town.

The four corner towers are keeps, they are round and each has a tiled roof above small windows with rounded arches; they are exceptionally solid and their sheer volume, especially in the upper section, shows how important their original protective role was, thanks to the advanced military architectural techniques used. The castle was defended mainly from the upper floor through vertical openings all around the perimeter. Rocks and stones were thrown from narrow slits to discourage potential attackers, while a lone but well-protected soldier was stationed in an opening between the ground and top floor near the wall, attacking anyone trying to get over the curtain walls connecting the corner towers from the inside.

Defence was organised in such a way that every element had its own specific function. Every part had to defend and be defended. So, as well as protecting the area in front of it on all sides, each keep had to cover the keep next to it. The fortress was the final place of refuge if all the keeps were taken. This stronghold, which dominated the surrounding land for many miles, was so important it had a low fortification with six cannons.

With no external entry points on the ground floor, as they could be broken down if the enemy made it over the low fortification, the fortress was only accessible from inside the castle.

In peace time, entrance to the fortified town was through a narrow opening in the wall protected by a drawbridge and it remained the only way into the castle until the end of the nineteenth century.

Inserito da: Pro Loco Castel Guelfo di Bologna
Via 2 Giugno
Castel Guelfo di Bologna