La Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista decollato
Descrizione
Fino alle metà del XV secolo Castel Guelfo non aveva all’interno delle sue mura chiese o luoghi di culto, poiché le fortificazioni ne erano spesso sprovviste.
Solo nel 1462, quattro anni dopo l’elevazione del castello a contea, per volere di Virgilio Malvezzi, venne eretta la prima chiesa dedicata a San Giovanni Battista, rappresentata nel 1578 da Ignazio (o Egnatio) Danti in un disegno nel quale era ben definito il prospetto esterno. Sul fronte si innalzava un portico a quattro solide arcate a tutto sesto, poggianti su un elevato ripiano, accessibile tramite due scalinate, una laterale e una frontale.
Si accedeva all’interno della chiesa dal portico, probabilmente adibito a loggia civica. La chiesa, più piccola di quella attuale, era di semplice costruzione a una sola navata. Le cronache raccontano di continue riparazioni apportate alla struttura e agli interni avvenute nei secoli successivi.
Nel 1787 il marchese Piriteo IV Malvezzi ereditò il feudo di Castel Guelfo. Egli era uomo molto religioso e ricostruì, a sue spese e su consiglio dell’amico e abate (fu anche gesuita) Andrea Michelini - che Malvezzi aveva finanziato anni prima per ricostruire la chiesa del Corpus Domini di Forlì - una chiesa più grande e più bella. L’opera iniziò solo il 30 agosto 1798 a causa degli avvenimenti storici che sconvolsero l’Europa e l’ascesa di Napoleone Bonaparte.
Il primo progetto fu realizzato dall’architetto Carlo Santini, autore della chiesa di Forlì, che non portò a termine i lavori a causa della sua morte prematura. Proseguì i lavori l’architetto medicinese Angelo Venturoli che in quel momento godeva a Bologna di grande fama. Nel 1802, sotto la sua direzione, la nuova chiesa venne inaugurata e dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
L’interno, elegantemente classico, venne improntato all’ampiezza ed alla luminosità, con un’attenta cura alle parti architettonico-decorative: i rilievi delle ancone, le cornici di porte e finestre, i delicati bassorilievi delle metope e i volumi delle quattro statue degli evangelisti conferiscono al complesso un carattere omogeneo e solenne. L’iconografia della nuova chiesa fu dedicata al sacramento dell’Eucarestia, tema caro alla religiosità del paese che da decenni ne celebrava solennemente le Quaranta Ore di adorazione.
Entrando dalla porta principale si rimane colpiti dalla grande pala dell’altar Maggiore che rappresenta il Sacro Cuore, mirabile opera di Gaetano Gandolfi, portata a termine dal figlio Mauro.
Il primo altare a destra è sovrastato dal quadro di Girolamo Montanari dedicato ai Santi protettori del castello: Sant’Ignazio di Loyola, San Giovanni Nepumeceno, Santa Lucia e Sant’Antonio Abate. Il dipinto dedicato a San Giovanni Battista, opera di Pietro Fancelli, decora il secondo altare.
Nella parte sinistra, il primo altare è dedicato al Crocefisso, mentre il secondo contiene una statua della Madonna realizzata dallo scultore bolognese Angelo Piò contornata dai misteri del rosario realizzati da Pietro Fancelli, che dipinse anche i pregevoli quadretti della Via Crucis.
La morte del marchese Piriteo IV, avvenuta nel 1806, rallentò il completamento del complesso parrocchiale. La canonica e una parte del campanile furono edificati nel 1832 e solo nel 1887 fu portata a termine la costruzione della torre campanaria come da progetto originario del Venturoli.
Before the first half of the 15th century, there were no churches or places of worship inside the walls of Castel Guelfo, as fortified towns were often built without them.
It was only in 1462, four years after the castle had been elevated to a countship, that Virgilio Malvezzi commissioned the building of the first church, which he dedicated to Saint John the Baptist. In a drawing of 1578 by Ignazio (or Egnatio) Danti, its façade was well defined. A portico with four solid rounded arches occupied the front of the building, sitting on an upper level which was accessed by two staircases, one at the side and one at the front.
Access to the church was from the portico, which probably had a civic loggia. The church was smaller than the one that stands on the site today and its design was simple with a single nave. According to different accounts, repairs were regularly made to the structure and interior over the course of the new few centuries.
In 1787 Marquis Piriteo IV Malvezzi inherited the feud of Castel Guelfo. He was very religious and decided to build a grander and more beautiful church at his own expense and upon the advice of his friend, the abbot Andrea Michelini (who was also a Jesuit). Some years prior to this, Malvezzi had funded Michelini to rebuild the church of Corpus Domini in Forlì. Work only started on 30 August 1798 due to the events that shook Europe and the rise of Napoleon Bonaparte.
The first project was the work of architect Carlo Santini, who was also responsible for the church in Forlì, but he did not see it through to completion due to his premature death. The architect Angelo Venturoli from Medicina, who at the time enjoyed huge popularity in Bologna, took over. Under his direction, the new church was inaugurated in 1802 and dedicated to the Sacred Heart of Jesus.
The interior is elegantly classical, with generous proportions and a lot of light. Great attention was paid to the architectural and decorative details: the reliefs of the ancons, the door and window frames, the delicate bas-reliefs of the metopes and the volumes of the four statues of the Evangelists bring the complex together, giving it a solemn air. The iconography of the new church was dedicated to the sacrament of the Eucharist, a theme close to the hearts of the religious followers in the town, who had solemnly celebrated the Forty Hours’ Devotion for many decades.
As visitors go through the main door, they are struck by the large altarpiece on the high altar representing the Sacred Heart, a wonderful work by Gaetano Gandolfi which was completed by his son, Mauro.
Above the first altar on the right is a painting by Girolamo Montanari which is dedicated to the saints who protect the castle: Saint Ignatius of Loyola, Saint John of Nepomuk, Saint Lucy and Saint Anthony the Abbot. A painting dedicated to Saint John the Baptist by Pietro Fancelli embellishes the second altar.
On the left, the first altar is dedicated to the Crucifix, while the second one contains a statue of the Madonna by the Bolognese sculptor Angelo Piò, surrounded by the Mysteries of the Rosary by Pietro Fancelli, who also painted the exquisite small canvases of the Via Crucis.
With the death of Marquis Piriteo IV in 1806, work to complete the parish complex began to lose momentum. The rectory and part of the clock tower were erected in 1832 and only in 1887 was the belltower finally finished, based on the original project by Venturoli.