Diversivo Castagnaro (o “Ponte della Rosta”)
Descrizione
Il “Ponte della Rosta” è un manufatto in muratura costruito come diga per controllare ed incanalare le acque del Diversivo Castagnaro chiamato anche Canale Castagnaro, che in passato, rappresentava uno dei più grandi fiumi presenti nelle Grandi Valli Veronesi. Nei secoli scorsi era. un vero e proprio fiume naturale, oggi quasi del tutto scomparso se si eccettua un piccolo canale di scolo per buona parte interrato, che dal 1400 e fino alla fine del 1700 attraversava il centro del paese e che, per dimensioni ed imponenza, costrinse la Serenissima Repubblica di Venezia a nominare un Magistrato apposito per controllarlo poiché il suo alveo sottraeva 2/3 delle acque dell'Adige trasformando il secondo fiume d’Italia in semplice affluente del Canale Castagnaro.
Nel corso dei secoli la sua importanza andò aumentando: serviva da scolo per le campagne, risultava un'ottima via di comunicazione e permetteva il funzionamento di numerosi mulini. Essendo però un canale vorticoso, troppo spesso i terreni attigui erano sommersi dalle acque e la popolazione mal sopportava tale stato di disagio.
Nel 1700 si tentò di imbastire un'azione di intervento ma non se ne fece nulla. Dopo vari studi, si decise finalmente di regolare la bocca del Castagnaro costruendo un solido sostegno di "pietra o di cotto". Per ordine della Serenissima venne eretto un maestoso sostegno in pietra viva, a 10 vani chiusi. L’imponente manufatto, progettato dal Lorgna, fu eseguito ma tra il 1830 ed 1835, Pietro Paleocapa dimostrò che, raddrizzando gli argini, le acque si sarebbero nel letto dell'Adige senza esser dirottate nel Castagnaro. La tesi venne accolta dal governo austroungarico il quale, nel 1838, ordinò la chiusura stabile del Castagnaro. Il Diversivo Castagnaro divenne quindi un passaggio obbligato e venne decisa una tassa di pedaggio per transitarvi sopra e perse il suo scopo con la costruzione della nuova provinciale che collega Legnago a Castagnaro. Dopo decenni di progressivo decadimento, con il tradizionale taglio del nastro e l'inaugurazione della conclusione dei lavori di restauro dello scorso anno, il ponte è rinato a nuova vita ed ora può ospitare manifestazioni ed eventi.
a cura del dott. Francesco Occhi