Basilica di Santa Rita da Cascia
Descrizione
La basilica di Santa Rita da Cascia è una basilica minore di Cascia, appartenente all'omonimo santuario: al suo interno vengono venerati i resti mortali di santa Rita.
Nei primi decenni del XX secolo, il costante aumento di pellegrini che visitavano la teca con le spoglie di santa Rita, rese la vecchia chiesa inadatta ad ospitare un così grande numero di persone: fu così che Madre Maria Teresa Fasce, oggi beata, badessa del vicino monastero di Santa Rita da Cascia dove santa Rita aveva vissuto per più di quarant'anni, si fece promotrice della costruzione di una nuova chiesa adatta alle esigenze dei fedeli; il principale problema per avviare l'opera era la totale assenza di fondi.
Le prime offerte, oltre ad una donazione di papa Benedetto XV, vennero raccolte tramite la stampa di un giornale, chiamato Dalle Api alle Rose, che riscosse ben presto un notevole successo e che richiamò l'attenzione su Cascia contribuendo a muovere un numero sempre maggiore di pellegrini, i quali a loro volta lasciavano offerte per erigere il nuovo tempio.Tuttavia i costi di realizzazione del progetto redatto dall'architetto Armando Brasini erano troppo elevati rispetto alle reali possibilità economiche e così nel 1931 il progetto venne ridimensionato: Madre Fasce, dopo aver chiesto consiglio a don Luigi Orione, scrisse al papa dell'epoca, Pio XI, il quale donò una cospicua somma di denaro ed incaricò un proprio ingegnere, Maria Spirito Chiapetta, di disegnare un nuovo progetto, modificato poi degli architetti Giuseppe Calori e Giuseppe Martinenghi e dirigere i lavori di costruzione. La prima pietra venne posta il 20 giugno 1937 dal cardinale Enrico Gasparri ed i lavori si concluserso nel 1947, con la solenne consacrazione avvenuta il 18 maggio dello stesso anno; il 1º agosto 1955, per volere di papa Pio XII, la chiesa fu elevata a basilica minore.
La chiesa, posizionata quasi sulla sommità del colle di Sant'Agostino e il cui accesso al sagrato è permesso da una breve scalinata, presenta una facciataricoperta in travertino bianco di Tivoli incastonata tra due guglie, le quali terminano con due piccole celle campanarie, sormontate da croci in ferro; nella parte centrale si apre l'unico portale d'ingresso alla chiesa sostenuto da un architrave sul quale è scolpito un saluto alla santa:
« Salve Rita, vaso d'amore, sposa di Cristo dolorosa tu, dalle spine del Salvatore, bella nasci come una rosa. »
Fonte: Wikipedia.