Le diverse espressioni dell’arte nell’anno del Giubileo
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Descrizione
In occasione dell’Anno Santo, la Fondazione Papa Luciani e l’Ecomuseo della Valle del Biois propongono una serata dedicata al tema “Le diverse espressioni dell’arte sacra e profana in Valle del Biois”, ponendo particolare attenzione all’arte laica e religiosa degli artisti nati, cresciuti o attivi nel territorio.
Il punto di partenza sarà il paesaggio della Valle del Biois, elemento che ha profondamente ispirato e influenzato l’immaginario e la produzione artistica locale.
Montagne, borghi e chiese hanno plasmato la sensibilità degli artisti, offrendo una cornice viva alla loro ricerca espressiva.
Sarà così possibile avvicinarsi all’opera di autori come Augusto Murer, Dante Murer, Giuliano De Rocco, Giuseppe Zais, Enzo Demattè, Valerio Da Pos, Amedeo Da Pos, Benedetto Da Pos, Santino Ganz e Dunio Piccolin ognuno dei quali sarà raccontato attraverso un’opera significativa che verrà analizzata nel dettaglio, per coglierne l’originalità e il legame con il territorio.
Un’opportunità unica per riscoprire il ricco patrimonio culturale e spirituale della valle, dove la creatività degli artisti ha saputo interpretare, nei secoli, tanto il sentimento religioso quanto le istanze del mondo laico.
Pittura, scultura, architettura, tradizioni popolari e manifestazioni contemporanee si intrecciano in un dialogo profondo tra fede e quotidianità, offrendo uno sguardo nuovo sulla storia, l’identità e l’anima della comunità locale.
Attraverso immagini, racconti e testimonianze, si intraprenderà un viaggio tra opere, nomi e memorie che hanno dato forma al patrimonio culturale della Valle del Biois, offrendo uno sguardo profondo e appassionato sul legame tra arte e identità locale.
Tra i protagonisti dell’incontro spicca Augusto Murer (Falcade, 1922 – Padova, 1985), figura centrale della scultura italiana del secondo Novecento.
Nato tra le montagne bellunesi, si formò a Ortisei e a Venezia, dove fu influenzato dall’incontro con Arturo Martini. Dopo l’esperienza della Resistenza, la sua produzione in legno e bronzo si fece strumento per raccontare la montagna, il lavoro e la dignità umana. T
ra le sue opere più celebri si ricordano il Monumento alla Partigiana a Venezia, quello ai Caduti sul Cansiglio e le porte bronzee della cattedrale brasiliana di Caxias do Sul. Il suo atelier a Falcade è oggi un museo visitabile.
Il figlio, Franco Murer, ha seguito le orme paterne sviluppando un linguaggio artistico personale, pur mantenendo vivo il legame con le tematiche care alla tradizione familiare e al territorio.
Accanto a lui, verrà ricordato Dante Murer detto “Moro” (Falcade, 1933- 2009), altro grande interprete della scultura locale. Le sue opere, spesso realizzate in legno, marmo o bronzo, affrontano tre grandi temi: la vita quotidiana, la maternità e la religiosità.
Molti dei suoi lavori sono visibili nei portali e negli arredi liturgici di chiese in Veneto ed Emilia-Romagna, tra cui Cencenighe, Canale d’Agordo e Caviola, a testimonianza del suo ruolo nell’arte sacra contemporanea.
Non mancherà lo spazio dedicato a Giuliano De Rocco (Canale d'Agordo 1934-2023), pittore originario di Canale d’Agordo, noto per la sua capacità di raccontare attraverso la pittura la vita, le tradizioni e i paesaggi della montagna.
Con un linguaggio lirico e spirituale, le sue tele restituiscono l’anima della valle, sospesa tra fede popolare e quotidianità alpina.
Un altro artista al centro del racconto sarà Giuseppe Zais (Forno di Canale, 1709 – Treviso, 1781), raffinato [...]