Macchina copernicana di Bartolomeo Toffoli
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Descrizione
Bartolomeo Toffoli, (1755- 1834) ,fu insigne studioso con una spiccata predilezione per la scienza, la matematica, la fisica, la botanica, l’anatomia e la tecnica.
Inventore già in gioventù di macchine per il sostegno ai lavori meccanici come un molino portatile e strumenti per tornitori, fabbri e falegnami, si dedicò anche alla realizzazione di congegni per orologiai, macchine per la canapa e per macinare il caffè, bussole per agrimensori e orologi solari, macchine idrauliche per miniere e altre per realizzare lenti microscopiche.
Creò anche oggetti e suppellettili con lo scopo di meravigliare come la penna in avorio trasformabile in una rocca da filare realizzata per la contessa di Primiero.
Si dedicò anche all’astronomia e alla meccanica che lo portarono alla costruzione della macchina copernicana , datata al 1788 ed oggi conservata presso il Municipio di Calalzo.
La presenza attiva sui palchi di Padova, Milano e Venezia gli permise di raggiungere riconoscimenti da parte delle Accademie del Veneto e della Lombardia, ma anche da quelle di Bologna, Pisa, Firenze, Berlino, Parigi e Londra,.
Nel 1792 accettò di ricoprire il ruolo di Sovrintendente alle Arti della Repubblica veneziana con il preciso obbligo di progettare macchine destinate allo Stato, così da agevolare la manodopera e diminuire il costo del lavoro: doveva consegnare semestralmente una relazione sulle sue ricerche mentre macchine nuove andavano progettate e presentate a cadenza annuale, intercalando l’utilizzo del genio a pratiche di ingegneria civile e militare, come la ristrutturazione della fortezza del Garda e la sistemazione di fontane e dell’acquedotto di Udine. Un impegno troppo gravoso che lo spinse a chiedere di essere sollevato dall’incarico, ma la Magistratura non volle sentire ragioni e, a 39 anni, l’inventore venne rinchiuso nel manicomio veneziano di San Servolo.
Qui ebbe un ironico e significativo incontro con Napoleone che, dopo il trattato di Campoformido, volle essere accompagnato negli Istituti della Laguna. A conoscenza dell'ingegno di Bartolomeo gli chiese “Voi che conoscete il meccanismo degli astri e i secreti del cielo, ditemi: che cosa fa il Padreterno lassù?” e Bartolomeo gli rispose “Sta preparandosi a distruggere i disegni degli uomini ambiziosi di questa terra”. Napoleone, dopo averlo ascoltato, disse “Potete restituire la libertà a costui, perché è più savio di me”.
Dal manicomio veneziano però Bartolomeo uscì solamente nel maggio del 1834 per recarsi a Calalzo, dove trovò la morte alla fine dello stesso anno.
Delle opere di Bartolomeo in Municipio a Calalzo si conserva la Macchina Copernicana. Il prezioso e singolare manufatto, restaurato nel 2010, è costituito da un incavo circolare al centro, sul fondo del quale girano le riproduzioni in miniatura dei pianeti del sistema solare allora conosciuto. Il loro moto, originariamente scandito da un orologio a pendolo (non più presente), rispettava un esatto rapporto di tempo, fedele alle conoscenze astronomiche dell’epoca. La macchina aveva quindi anche una funzione di calendario e segnava le fasi lunari. Ammirevoli sono l’accuratezza e la precisione con le quali è stata dipinta la cornice attorno al bordo, nonostante la funzione della macchina fosse soprattutto didattica, cioè consentisse di spiegare il sistema solare. Lo stesso Zar Pietro il Grande quando vide l’oggetto propose, invano, di poterlo comprare e portare in Russia.