Dapprima la salita si effettua su una vecchia mulattiera cementata che sale perpendicolare alla montagna e prende quota abbastanza velocemente, poi, entrando nel bosco, all'altezza di una casera, la mulattiera diventa sterrata e sale con una lunga successione di tornanti, fino a incrociare, all'altezza dei Prati di Borso, il sentiero della Marmorina che sale da Cassanego. Imboccata la strada lastricata in meno di un chilometro si arriva a Campo Croce.
Seguendo la strada 148 Cadorna fino al bivio per Campo Solagna, si continua a sinistra fino a un tornante con 2 evidenti ricoveri della Prima Guerra dal quale si stacca il sentiero 80 che sale a mezza costa fino alla piana della Malga Osteria Vecia passando per la sorgente del Fontanel. Dall'Osteria Vecia si imbocca la strada bianca che sale sulla sinistra e riprende la 148 più in alto. Attraversata la strada asfaltata per traccia ben evidente si raggiunge il sentiero 20 che segue l'andamento delle cime fino al Col della Berretta. Il sentiero segue le trincee italiane (a sinistra) e austriache (a destra) che in questo settore correvano parallele a qualche decina di metri. Si passa il Monte Coston e il Col delle Farine fino al Monte Asolone. Il sentiero 20 procede sempre morbido e in continuo sali-scendi fino al Col della Berretta che dista poche decine di minuti. Qui all'altezza di un cippo con una croce e un'iscrizione, che ricorda le battaglie combattute su quella cima, inizia il sentiero 29 che scende verso le case di Finestron. Da qui è possibile scendere a Cismon per il 20 che piega sulla destra e scende morbido verso nord e arriva nel centro abitato, congiungendosi più avanti al sentiero 10 che scende dal Forcelletto e dal Col dei Prai. Forse preferibile la variante escursionistica che segue il sentiero 29 classificato come EE. Il sentiero, tracciato durante la Grande Guerra come percorso di servizio alla teleferica austriaca per il Col Bonato, si snoda in ambiente aspro, solitario, anche faticoso, ma molto appagante.
Arrivati a Finestron si imbocca a destra la strada che scende a Feltre per qualche centinaio di metri fino a trovare indicazione del sentiero. Fin dall'inizio è evidente che non si tratta di un percorso facile. Fino a Cismon il sentiero scende ripidissimo e molto esposto perdendo in meno di 3 km quasi 1000 metri. Ci sono 2 tratti attrezzati con catene e alcuni tratti a tornanti molto stretti e ripidi.
Dapprima si scende in un bosco ombroso a picco fino a Casera Fondi seguendo i segni rossi e bianchi sugli alberi e la traccia. Terminato il bosco, si risale un tratto roccioso sulla destra e si inizia la discesa della Val dei Ponti, affrontando il primo pezzo di catena che aiuta la discesa. Si continua a scendere ripidi fino a una piccolo avvallamento dove si cambia versante del col Bonato e si incrocia il sentiero 29bis che scende dai Fondi di Magnola. Seguendo l'andamento del monte si continua a perdere quota velocemente e si cambia valle entrando in Val Nassa. I segni si fanno radi, ma la direzione è evidente. Si affrontano alcuni tratti molto esposti fino a raggiungere il letto del ruscello che scende in Val Nassa. Prima di arrivare nel bosco si scende una difficile ultima serie di gradini e scalette intagliate che procedono quasi a chiocciola. Infine si raggiuge il bosco e in breve si raggiunge la ferrovia e il sottopasso dove finisce l'itinerario. Curiosità: sulla spalletta del ponte è affissa una targa in pietra che riporta una vecchia targa austriaca.