Castel Telvana
Descrizione
Castel Telvana è una fortificazione che si erge sul versante del monte Ciolino, a nord della cittadina di Borgo Valsugana. Sorto su una posizione strategica, il castello ebbe un importante funzione di controllo della via romana Claudia Augusta Altinate. La costruzione di Castel Telvana risale all'Alto Medioevo e segue di poco la costruzione di Castel San Pietro. Conoscendo le vicende storiche della Valsugana in particolare di Borgo Valsugana riusciamo a ipotizzare che nel luogo dove sorge ora il castello sia già esistita una fortificazione romana. Nella prima metà del Duecento il castello entrò in possesso dei Signori di Caldonazzo-Castronovo i quali, nel 1314, costrinsero il vescovo-conte di Feltre a concedere loro lo “Jus gladii” per la Valsugana. Da questo momento il castello divenne sede di giurisdizione al pari dei vicini San Pietro e Ivano. Nel 1331, Rambaldo di Castronovo, nipote del Signore di Caldonazzo acquistò la giurisdizione di San Pietro e la aggiunse a quella di Telvana, con lo scopo di creare un “feudo cuscinetto” nella Valsugana. A questo scopo egli ricostruì e ampliò il castello, dotandolo di cortine murate su gran parte del dosso sul quale sorgeva. Il castello venne ricostruito e abbellito nel 1385 dopo essere stato assediato e squassato dai bombardamenti da parte di Antonio della Scala; esso divenne così la fortezza più importante della Valsugana. Secondo la versione popolare, una volta abbandonato, il castello venne preso d'assalto a furor di popolo, invece, secondo la realtà storica sembra che lo smantellamento del maniero sia stato ordinato dalla stesse autorità imperiali. Il castello non più abitato e per la maggior parte demolito venne acquistato dai baroni Hippoliti, i quali non fecero nessun intervento di restaurazione. Altri danni furono causati dai numerosi episodi bellici che coinvolsero la Valsugana. Nel 1913 la Commissione Centrale Austriaca per la Conservazione dei Monumenti aveva approvato un progetto di consolidamento del castello che non venne mai eseguito. Nel 1940 venne acquistato dai Battisti di Telve i quali nel 1965 lo vendettero all'avvocato Ugo Simonetti di Mestre. Attualmente il castello non è visitabile all'interno, si può percorrere il perimetro esterno seguendo le mura oppure osservandolo dall'alto, da una posizione più a monte. Quanto rimane oggi è solo una minima parte di ciò che era in passato nel periodo del suo massimo splendore (XVI-XVII secolo). Esso presenta una forma irregolare trapezoidale con la base orientata a sud e il lato corto a nord. Osservando la pianta si riconoscono i due castelli: quello superiore costruito in epoca medievale e quello inferiore risalente al 400-500 con funzione militare. Della parte superiore è rimasta intatta la torre di guaita a pianta quadrata, alta 25 metri, con la base tagliata obliquamente e rinforzata da robusti barbacani. Questa si erge nella parte più alta della cresta rocciosa a ridosso dell'alta e potente muraglia, tutto ciò che rimane del primo palazzo baronale. Fino al XVI secolo il castello appariva protetto su tutti i lati da un'alta cortina muraria, resto della fortificazione medievale.