Palazzo Re Enzo

Monumenti

Descrizione

Il palazzo Re Enzo è un palazzo storico di Bologna risalente al XIII secolo.

Fu costruito tra il 1244 e il 1246 come ampliamento degli edifici comunali del Palazzo del Podestà (assieme al Palazzo del Capitano del popolo) e per questo chiamato Palatium Novum, ma le sue vicende storiche l'hanno da sempre legato alla figura di Re Enzo di Sardegna.

Appena tre anni dopo la sua costruzione, il Palatium Novum divenne la dimora coatta di Re Enzo di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, fatto prigioniero nei pressi di Modena durante la battaglia di Fossalta, che vide la vittoria dei bolognesi sulle truppe imperiali di Enzo di Svevia. Dopo la cattura, Re Enzo fu tenuto per alcuni giorni nel castello di Anzola dell'Emilia (dove si può ancora visitare quella che fu la sua prigione) e in seguito fu trasferito a Bologna, dove rimase per ventitré anni, dall'agosto del 1249 fino alla sua morte (avvenuta il 14 marzo 1272), probabilmente in ambienti opportunamente adibiti al secondo piano.

Al pian terreno venivano custoditi il Carroccio e le macchine da guerra, mentre al primo piano vi erano gli uffici del pretore e la cappella. Nel 1386 Antonio di Vincenzo realizzò in muratura la Sala del Trecento, poi adibita ad archivio comunale. L'ultimo piano fu pesantemente ristrutturato nel 1771 ad opera di Giovanni Giacomo Dotti.

Nel 1905 Alfonso Rubbiani ripristinò l'aspetto gotico dell'edificio ricostruendo le originarie merlature, le arcate del pianterreno, la scala quattrocentesca e riaprendo le finestre a trifora, operando tuttavia numerose aggiunte di fantasia dettate dalla moda neo-medievalista dell'epoca. Sulla destra del palazzo si trova ancora l'accesso alla cappella di Santa Maria dei Carcerati, in cui si recavano i condannati a morte.

Le facciate esterne del Palazzo Re Enzo si affacciano sulla Piazza del Nettuno, via Rizzoli e Piazza Re Enzo e sono state sottoposte a restauro conservativo nel 2003.

Numerose sono le leggende divulgate dai cronisti a proposito della cattura e della prigionia di re Enzo.

Si parla di una mancata fuga dal castello di Anzola dell'Emilia prima ancora che il re venisse portato a Bologna e successivamente di un riscatto che il padre avrebbe pagato ai bolognesi, col quale si sarebbe potuta erigere tutta la cerchia muraria della città ma che i bolognesi rifiutarono.

Pare che durante la prigionia Re Enzo passasse il giorno insieme ad altri prigionieri ma durante la notte venisse isolato in una gabbia appesa al soffitto e sorvegliato a vista.

Il Comune consentiva altresì ad Enzo di ricevere visite femminili: Enzo ricorda nel suo testamento tre figlie naturali ma la leggenda gli attribuisce un quarto figlio nato dall'amore per una contadina, Lucia di Viadagola. Al bambino fu dato il nome di Bentivoglio (per le parole che Enzo soleva dire alla sua amata, Amore mio, ben ti voglio), che fu capostipite della famosa casata dei Bentivoglio.

Si racconta anche di una tentata fuga in una brenta, usata per trasportare il vino, ma fu ripreso grazie ad una vecchia signora che vide i lunghi capelli biondi del re.

Dopo 23 anni di prigionia Enzo morì e fu sepolto nella Basilica di San Domenico come lui stesso aveva desiderato e dove ancora oggi è presente la sua tomba.


Fonte: Wikipedia

Palazzo Re Enzo is a palace in Bologna, northern Italy. It takes its name from Enzio of Sardinia, Frederick II's son, who was prisoner here from 1249 until his death in 1272.

The palace was built between 1244-1246 as an extension of the nearby Palazzo del Podestà, which had proven insufficient for the exigences of the Commune of Bologna. It was therefore initially known as Palatium Novum ("New Palace").

Three years after the palace completion, Enzio was captured by the Guelphs at the Battle of Fossalta, and after a short stay in Anzola he was moved here, where he remained until his death. In 1386 Antonio di Vincenzo finished the Sala dei Trecento ("Hall of the Three-Hundred"), which was to become the city's archive. The last floor was largely renovated in 1771 by Giovanni Giacomo Dotti. The current Gothic appearance dates from the restoration of 1905 due to Alfonso Rubbiani. On the right of the palace is the access to the chapel of Santa Maria dei Carcerati, where the condemned to death went to. In the first floor was held the Carroccio and the war machines, while in the middle floor were the offices of the praetor and the chapel.

Enzio was allegedly left free within the palace by day, but by night he was kept into a cage hanging from the ceiling. He was also allowed to meet women: in his will he mentions three natural daughters, but a legend talks about a fourth son he had from a peasant, Lucia di Viadagola. The son was called Bentivoglio, from the words "Amore mio, ben ti voglio" that he said to his beloved (meaning "My love, I'm fond of you"), and he would be the ancestor of the Bentivoglio family, later rulers of Bologna.


Credits: Wikipedia

Inserito da: Tourist Office
Piazza del Nettuno, 1/C
40125 Bologna