Porto fluviale (via Sacra) di Aquileia
Siti archeologici
Descrizione
Il Porto fluviale è visitabile percorrendo un suggestivo viale pedonale alberato denominato “Via Sacra”, con accesso dall’odierna via Gemina, creato nel 1934 dopo lo scavo e la valorizzazione del sito. Il viale ricalca l’andamento dell’antico corso d'acqua formato dalla confluenza del Natiso cum Turro, che in questo tratto aveva un letto largo m. 48. È oggi visibile il lato occidentale delle banchine del porto, con strutture riconosciute per una lunghezza di 380 m: si tratta del fulcro di attivissimi scambi commerciali (in particolare fra i Paesi transalpini e i mercati mediterranei, come noto dal geografo augusteo Strabone), la cui sistemazione monumentale risalirebbe alla fine del I sec. d.C..
Il molo è formato da due banchine, poste ad altezze diverse, verosimilmente per ovviare ai dislivelli delle acque a causa di piene e delle maree. La banchina superiore conserva anelli d'ormeggio orizzontali e sporgenti, quella inferiore punti di approdo verticali e incassati nei blocchi che rinforzavano la sponda. Le strutture sono in pietra d'Istria, resistente all'azione corrosiva delle acque salmastre.
Sono ben visibili i magazzini di stoccaggio delle merci e il tratto iniziale delle strade lastricate perpendicolari alla riva che permettevano di trasportare i prodotti dalle banchine al Foro poco distante, dove venivano venduti.
Le strutture portuali mostrano anche tracce della sistemazione della banchina a scopo difensivo, a motivo dell’invasione di Aquileia da parte di Massimino il Trace nel 238 d.C., mentre ulteriori cambiamenti risalgono all’assedio di Giuliano l’Apostata nel 361 d.C.
Lungo la Via Sacra sono inoltre esposti i pezzi più rilevanti dell’abbondante materiale recuperato durante gli scavi.
Il molo è formato da due banchine, poste ad altezze diverse, verosimilmente per ovviare ai dislivelli delle acque a causa di piene e delle maree. La banchina superiore conserva anelli d'ormeggio orizzontali e sporgenti, quella inferiore punti di approdo verticali e incassati nei blocchi che rinforzavano la sponda. Le strutture sono in pietra d'Istria, resistente all'azione corrosiva delle acque salmastre.
Sono ben visibili i magazzini di stoccaggio delle merci e il tratto iniziale delle strade lastricate perpendicolari alla riva che permettevano di trasportare i prodotti dalle banchine al Foro poco distante, dove venivano venduti.
Le strutture portuali mostrano anche tracce della sistemazione della banchina a scopo difensivo, a motivo dell’invasione di Aquileia da parte di Massimino il Trace nel 238 d.C., mentre ulteriori cambiamenti risalgono all’assedio di Giuliano l’Apostata nel 361 d.C.
Lungo la Via Sacra sono inoltre esposti i pezzi più rilevanti dell’abbondante materiale recuperato durante gli scavi.