Villa Mandriola
Descrizione
Il complesso architettonico, detto anche della Mandriola, posto nei pressi del terzo chilometro della Strada statale 16 Adriatica, fu costruito della famiglia veronese dei Conti di San Bonifacio nel XVI secolo. La villa fu fatta costruire nella zona attualmente conosciuta come Mandriola, ma detta in epoche storiche anche San Bonifacio, dalla nobile famiglia veronese dei San Bonifacio visto che la Famiglia dei Conti di San Bonifacio si divide allora in due rami, di cui l'uno rimane a Padova e l'altro torna a stabilirsi in Verona.
La facciata principale della villa risulta in parte mutila dell'originale frontone perso in seguito a una tromba d'aria che si è abbattuta negli anni settanta del secolo scorso sulla zona.
Inalterato, invece, risulta il monumentale Salone delle Feste o Sala da Ballo della Villa che occupa l'altezza dei due piani dell'edificio. Ha le pareti decorate da affreschi raffiguranti le fatiche di Ercole e il soffitto è decorato da un grande affresco di scuola "tiepolesca ", dai colori leggeri che raffigura Apollo e le Muse ed è attribuito a Gian Battista Canal. Di notevole interesse è la balaustra lignea che delimita il ballatoio che corre lungo tutto il perimetro della sala.
Rilevante l'annesso Parco romantico di circa cinque ettari, che circonda la villa, abbellito da viali intervallati da grandi statue settecentesche rappresentanti personaggi mitologici che conducono attraverso il grande bosco composto da una vasta quantità e varietà di piante secolari e monumentali altre che al laghetto.
Adiacente alla villa è presente un edificio risalente al XVI-XVII secolo, restaurato nel Settecento per le nozze di Ercole San Bonifacio con Teresa degli Obizzi.
Infine, va citato l'annesso oratorio dedicato a San Jacopo (risalente al Seicento), che presenta un campanile a cuspide di tipo romanico a pigna. Questo oratorio aveva nome di Abbazia e fu la prima chiesa della comunità di "Mandriola".
Dentro la villa furono girate alcune scene del film L'ingenua di Gianfranco Baldanello con Ilona Staller (1975).
Fonte: Wikipedia