Museo Archeologico Nazionale di Adria
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Descrizione
Il Museo archeologico nazionale di Adria è un museo con sede ad Adria, in via Badini, sede museale inaugurata nel 1961.
Conserva reperti provenienti dalla collezione della famiglia Bocchi e dalle aree archeologiche di epoca preromana e romana scoperte nei dintorni della città. Nei primi anni del Novecento, l'amministrazione del comune di Adria decise di acquistare dalla famiglia Bocchi i documenti, manoscritti, reperti archeologici e tutto ciò che altro riuscirono a raccogliere per i loro studi incentrati sulla storia della città raccolti tra il XVIII e il XIX secolo ad opera di Ottavio (1697-1749), Francesco Girolamo (1748-1810) e Francesco Antonio (1828-1888). Acquisito il materiale, il comune predispose l'istituzione, nel 1903 di una nuova struttura museale, il nuovo Museo Civico, aperto al pubblico nel 1904. L'originaria sede, situata nelle scuole elementari di via Cavallotti, si rivela ben presto inadeguata e nel 1927, allo scopo di collocare più degnamente il Museo Civico, l'avvocato Giuseppe Cordella dona al comune di Adria il piano terreno e il piano nobile del palazzo di famiglia affacciato sul corso Vittorio Emanuele (attualmente sede degli uffici dell'amministrazione comunale) e nel 1934 si realizza il trasloco del materiale dalle scuole elementari a palazzo Cordella. Con l'acquisizione del copioso materiale che negli anni tra il 1938 e il 1940 viene raccolto nella grande necropoli preromana e romana individuata durante i lavori di nuova inalveazione del Canal Bianco, il soprintendente alle Antichità del Veneto, professor Brusin, comincia a pensare alla necessità di una nuova sede. Nel frattempo, il museo attraversa prima la fase critica del secondo conflitto mondiale, quando i reperti vengono imballati e spediti a Venezia, luogo ritenuto più sicuro. Tra il 1956 e il 1957, si afferma nuovamente l'idea di una nuova sede, costituita da un nuovo edificio appositamente progettato dall'architetto Giambattista Scarpari e ubicata nel giardino pubblico antistante l'ingresso dell'Ospedale Civile, in un terreno che per l'occasione il Consiglio comunale delibera di donare allo stato. Nella primavera del 1958 viene posto il cantiere che dà inizio ai lavori e che ricorre all'utilizzo di operai disoccupati del posto. Nel luglio del 1961 si effettua il trasferimento dei reperti nella nuova struttura e l'approntamento dell'apparato espositivo, che porta, il 17 settembre dello stesso anno e in occasione delle celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia, all'inaugurazione del nuovo Museo Civico. Una ulteriore deliberazione del Consiglio comunale del marzo 1962, conferma la donazione allo Stato del terreno su cui sorge il Museo, e nel gennaio 1969 l'Ufficio Tecnico Erariale sancisce la formale presa in carico da parte dell'Amministrazione Statale del terreno e dell'edificio. Il 1º febbraio 1972 il Ministro della Pubblica Istruzione, come ultimo atto formale, decreta l'istituzione del Museo archeologico nazionale di Adria.